Il blog di a Spasso con Elena

A piedi nudi nel mare Vadehavet

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Nel 2020, forse più che in altri momenti della mia vita, mi sono trovata ad apprezzare enormemente il contatto con la natura. Nonostante il dilagarsi della pandemia non abbiamo subito restrizioni riguardo a come utilizzare il nostro tempo all’aria aperta. Anzi, siamo spesso stati incentivati ad uscire ed immergerci nel paesaggio invece di rimanere chiusi in casa. L’estate passata ha rappresentato quindi un periodo fantastico perché ha messo l’esplorazione naturalistica in primo piano. Abbiamo vissuto seguendo un ritmo tutto nuovo, ad una velocità certamente più lenta apprezzando le piccole cose e sorprendendoci davanti alla meraviglia della natura, che spesso, forse, diamo per scontata. Per il racconto di oggi ho selezionato, tra le altre esperienze, l’escursione fatta nel parco naturale Vadehavet (Mare dei Wadden). Si tratta di un viaggio che potete organizzare anche voi. Se vivete in Danimarca potrebbe essere un’opzione per le vostre prossime vacanze nel rispetto delle restrizioni legate a covid-19. Vale lo stesso per voi che non vivete in Danimarca, sperando che sarà possibile viaggiare per motivazioni turistiche. Qualora non lo fosse entro l’estate 2021, salvatevi l’idea per il prossimo futuro: il Vadehavet non scappa!

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Parco nazionale e patrimonio unesco

Il Vadehavet è una linea costiera che si estende da Den Helder nei Paesi Bassi fino a Esbjerg in Danimarca nonché il risultato formato dal materiale delle acque di disgelo durante l’ultima era glaciale, quella di Weichsel, terminata circa nel 9600 a.C. Il Vadehavet è con i suoi 1459 km² di estensione il parco nazionale più grande in Danimarca (ce ne sono cinque in totale). Tuttavia solo il 10% dell’intero ecosistema si trova qui dato che il parco si estende ulteriormente verso sud, lungo le coste tedesca e olandese. Oltre ad essere stato designato parco nazionale nel 2010, la parte danese del Vadehavet è diventata patrimonio unesco nel 2014. Questa decisione è stata presa riconoscendo l’importanza internazionale dell’area paludosa e di marea e la dinamicità dell’ecosistema che rappresenta una fonte vitale per flora e fauna. Il Vadehavet è infatti un’area di sosta per milioni di uccelli migratori e di riproduzione per uccelli, pesci e mammiferi marini. Inoltre, l’area ha una ricca storia culturale quanto a bonifica di terreni e costruzione di dighe.

Le isole

Nella parte danese del Vadehavet si trovano cinque isole. Tre di queste sono popolate fin dal medioevo. Dai villaggi con case dal tetto di paglia a Fanø, al panorama quasi totalmente incontaminato dall’essere umano a Mandø, agli ampi spazi selvaggi a Rømø: ciascuna di queste ha qualcosa di unico da offrire. Tuttavia, Mandø riserva una sorpresa rispetto alle altre poiché è raggiungibile solo durante i periodi di bassa marea.

Le maree

È bene informarsi con anticipo sugli orari delle maree prima di raggiungere l’isola. È accaduto più di qualche volta, secondo i racconti della guida locale che ho incontrato sul posto, che qualcuno, ignaro della natura dell’ecosistema, abbia guidato senza scrupoli fino all’isola, grazie alla marea bassa, senza poter però tornare indietro fino a quella successiva. Nel giro di 24 ore la maggior parte del fondale marino si asciuga ben due volte. La differenza tra l’alta e la bassa marea è di 1,8 metri in alcuni punti. Il nome del parco naturale “Vadehavet” significa proprio “il mare” (havet) “dal fondale che si asciuga con la bassa marea" (vade). Siccome le maree possono cambiare in base al tempo e siccome la zona richiede un’approfondita conoscenza delle condizioni locali è sempre bene rivolgersi ad una guida esperta per vivere questa magnifica esperienza senza incorrere in spiacevoli sorprese.

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Bassa marea tra Mandø e la terraferma.

Flora e fauna

Mandø è ricchissima di erbe e fiori selvatici così come di animali autoctoni. Tra gli altri è possibile osservare uccelli migratori come il piovanello maggiore, la pivieressa e il chiurlo, e uccelli nidificanti come il falco di palude, la sterna codalunga e tanti anatidi come la canapiglia, il mestolone comune, il fischione. Si trovano anche la pavoncella e la pettegola, che non sono le nonne danesi che prendono in giro i turisti con gli stivali di gomma, ma altre specie di uccelli. Ci sono anche tantissime cozze blu, vermetti innocui che fanno finta di essere morti per non essere mangiati da altri animali durante la bassa marea, foche grigie, gamberi grigi (le “schie” per i veneziani), platesse, granchi di riva e aringhe. Infine, tante pecore al pascolo. Quando sono stata a Mandø erano particolarmente imbizzarrite. Visto l’isolamento globale causato dalla pandemia si sono forse disabituate alla presenza umana. Belavano e correvano impazzite da un prato all’altro. Ho rischiato addirittura di essere investita da una tripletta che sembrava mi avesse presa di mira. Ho capito che non amavano essere fotografate. Infine, si può ammirare il limonio comune conosciuto anche come "lavanda marina comune" per il suo bellissimo colore distintivo blu-violetto. Ci tengo a farvi notare che la flora e la fauna presenti nell’isola variano in base alla stagione. A seconda del periodo dell’anno che scegliete per visitare il parco naturale potrete, infatti, partecipare ad escursioni diverse.

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Il limonio comune, uno dei fiori selvatici di Mandø.

La mia esperienza

Vi racconto come ho organizzato la mia esplorazione dell’isola in modo che sia d’ispirazione per voi. La strada che collega l’isola alla terraferma si chiama Låningsvejen ed è lunga circa 7 km. Il modo più semplice per attraversarla è a bordo di un autobus-trattore, che parte dal Vadehavetscenter, situato nella campagna di Ribe. In questa occasione alloggiavo nella splendida cittadina di Ribe, a due passi dalla meravigliosa cattedrale di Nostra Signora. Per le escursioni fuori città mi spostavo con una bicicletta noleggiata presso l’ostello Danhostel. Il giorno dell’escursione a Mandø, ho raggiunto il Vadehavetscenter sulle due ruote: circa 10 km di favolosa campagna, che avrei tranquillamente percorso in mezz’ora scarsa se non fosse stato per il vento fortissimo e la presa di sentieri sabbiosi (che mi hanno costretta a trascinare la bici per centinaia di metri). Non fatevi ingannare dalle “scorciatoie” laterali, continuate lungo la strada asfaltata e partite sempre con largo anticipo! Sono salita sull’autobus-trattore 30 secondi prima dell’orario previsto per la partenza. Eravamo un gruppo di circa quaranta persone. Tutti danesi a parte io e le mie compagne di viaggio. Un chiaro segno della pandemia in circolazione. Quell’autobus sarebbe stato altrimenti colmo di tante altre nazionalità. La guida naturalistica che abbiamo incontrato era un ragazzo biologo esperto di flora e fauna locali. È lui che ha guidato la nostra esplorazione del Vadehavet. Siamo scesi dal trattore dopo aver raggiunto l’isola di Mandø e da lì abbiamo approfittato della bassa marea per percorrere la strada di ritorno verso la terraferma camminando a piedi nudi sul fondale marino. L’acqua assente ma che saliva mano a mano che ci spostavamo era tiepida, il che rendeva piacevole camminarci sopra. Anche la temperatura dell’aria era tiepida essendo luglio, quindi si stava un gran bene.

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Informazioni pratiche

Se avete piacere di raggiungere Mandø in autobus-trattore prendetevi la briga di prenotare i biglietti con anticipo. Affittate con anticipo anche le biciclette. A Spasso con Elena può pianificare per voi l’itinerario ed acquistare i servizi che desiderate. Non dovete far altro che contattarci. Si raccomanda di controllare le previsioni meteorologiche e vestirsi di conseguenza. Il consiglio per l’estate è di indossare un paio di pantaloni corti (il livello dell’acqua si alza man mano che si cammina lungo il percorso naturalistico) o ancora meglio un paio di pantaloni modulabili. Avete presente quelli fatti di vari pezzi allacciati tra loro attraverso cerniere? Ecco, quelli sono ideali dato che potete togliere e aggiungere estensioni in base alla temperatura e alla situazione. Una maglia a maniche corte, una felpa, una leggera giacca impermeabile nel caso di pioggia e un cappello con visiera per proteggervi dal sole sarà il vostro equipaggiamento. Come scritto prima, consiglio vivamente di togliersi le scarpe e vivere appieno il contatto con il mare camminando a piedi nudi. Tuttavia, ci sono delle zone fitte di mitili che potrebbero graffiarvi e addirittura tagliarvi, quindi il mio consiglio è di portare con voi anche un paio di ciabatte/scarpe da scoglio da indossare se necessario. Cos’altro? Decisamente acqua e snack, macchina fotografica e tanta voglia di divertirvi! Questa è un’escursione che si addice a tutte le età sempre che si sia in grado di camminare senza problemi. Non bisogna correre, ma c’è da affrettarsi dato che il tempo durante cui il fondale è asciutto è limitato. Sicuramente si tratta di un’esperienza fantastica per i bambini. Se desiderate portare con voi il vostro cane, dovrete tenerlo sempre al guinzaglio oltre a consultare attentamente le norme da rispettare in questo caso.

Link utili

Potete trovare tantissime altre informazioni sulla pagina ufficiale del parco naturale Vadehavet www.nationalparkvadehavet.dk (selezionate la pagina in inglese se non conoscete il danese).

Se vi va di dormire sotto le stelle, quindi in uno dei rifugi immersi nella natura, potete consultare il sito www.udinaturen.dk.

Per monitorare le maree, questo è il sito dell’istituto meteorologico danese www.dmi.dk.

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